giovedì 7 agosto 2008

E il giudice incassò 800 euro l'ora

Super incarico anche al vice segretario generale di Palazzo Chigi
Per i giudici amministrativi decisi ad arrotondare gli stipendi con lavori extra, a dispetto di tante polemiche e promesse di moralizzazione, si aprono infatti orizzonti luminosi. Cosa siano questi incarichi extra-giudiziari, da anni aboliti per i magistrati ordinari salvo rare eccezioni, lo lasciamo dire a una voce al di sopra di ogni sospetto e non ostile al governo Berlusconi: Franco Frattini. Il quale un tempo bollava la vergogna degli arbitrati con cui si arricchivano troppi magistrati come «indecorosa» e tuonava contro i suoi stessi colleghi consiglieri di Stato che accumulavano guadagni extra e voleva «l'incompatibilità totale fra lavoro istituzionale dei giudici e altri incarichi». Lui stesso, che poi sarebbe caduto in tentazione accettando un lussuoso incarico abbandonato solo dopo una denuncia del Corriere, condivideva insomma un punto centrale: per fare bene il suo lavoro un magistrato deve fare solo quello. E comunque è inaccettabile che quella corsia preferenziale parallela ai processi amministrativi che sono gli arbitrati (aboliti dal governo Ciampi, ripristinati da Berlusconi, ri-aboliti da Dini e via così...) veda la presenza di giudici che magari decidono su cose che toccano lo stesso Ministero, la stessa Regione, la stessa Provincia sulle quali possono essere chiamati a decidere nelle vesti di membri dei Tar o del Consiglio di Stato. Troppi conflitti d'interesse, troppi soldi, troppi scandali. Liquidati un giorno da Aldo Quartulli, allora collezionista di arbitrati e alla guida del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa (il Csm dei magistrati amministrativi) con una battuta: «Le sentenze sono la moglie, gli incarichi l'amante». Un'amante generosa se Pasquale De Lise, che dovrebbe diventare il prossimo presidente del Consiglio di Stato, arrivò ad arrotondare nel '92 lo stipendio di 245 milioni di lire con 848 milioni extra, spiritosamente definiti «il guadagno legittimo di qualche soldo». Bene.
Continua ...

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