Tripoli, 22 feb. (Adnkronos/Ign) - Sarebbero oltre mille i manifestanti uccisi in Libia nel corso delle proteste contro il leader Muammar Gheddafi. E' quanto riferisce l'emittente satellitare al-Arabiya, che cita fonti dell'opposizione.
Continuano le violenze contro i manifestanti. All'alba di oggi gli aerei militari sono tornati a bombardare le centinaia di migliai di persone pro-democrazia riunite in piazza a Tripoli. I primi raid aerei contro la folla risalgono a ieri sera.
Anche i battaglioni della sicurezza libica, fedeli al rais, hanno nuovamente aperto il fuoco oggi contro i manifestanti a Tripoli. Secondo quanto riferisce 'al-Jazeera', le violenze sono avvenute nel quartiere di Fashlun, alla periferia della città, che ieri è stata obiettivo dei raid dei caccia militari libici insieme al sobborgo di Tajura.
Secondo Muhammad Abdellah, vice presidente del gruppo di opposizione Fronte di salvevzza libico, "a Tripoli ci sono due quartieri dove molti cadaveri sono ancora in strada". Secondo l'oppositore, "il regime di Muammar Gheddafi controlla solo Tripoli, in questo momento lo scontro è in corso solo in quella zona. La maggior parte delle città del Paese sono in mano ai manifestanti, aiutati dall'esercito che si è rivoltato contro il regime. Ora si combatte solo nella capitale dove i manifestanti vengono attaccati".
Facendo il punto della situazione in Libia, l'oppositore spiega che "riguardo le città di Tobrik e Kafra entrambe sono sotto il controllo dei manifestanti del gruppo '17 febbraio', la situazione è tranquillaanche a Misurata e nella città di Bani Walid, controllata dalla tribù di Warfalla che ieri si è rivoltata contro Gheddafi. Non abbiamo invece notizie certe su quanto sta accadendo a Sirte, città considerata la roccaforte del colonnello".
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