La Procura di Roma ha aperto nei giorni scorsi un fascicolo in relazione a morti sospette tra i militari dell’Esercito italiano. Il procedimento è stato aperto come un ‘modello 45′, riguardante fatti non costituenti reato. Le indagini dei magistrati sono partite in seguito ad un esposto presentato dal parlamentare del Pd, Maurizio Turco. Secondo l’accusa i vaccini somministrati ai militari avrebbero favorito lo sviluppo di forme tumorali.
Gli atti depositati all’attenzione degli inquirenti dal parlamentare fanno riferimento al decesso di Francesco Rinaldelli, morto nel 2008 per un linfoma di Hodgkin, ma anche a quello di altri ragazzi, tra cui quella diFrancesco Finessi, ucciso nel 2001 dallo stesso linfoma.
Il procuratore aggiunto Leonardo Frisani e il pubblico ministero Elisabetta Ceniccola intendono allargare l’indagine considerato che nella denuncia di Turco si ipotizza che l‘insorgenza dei tumoripotrebbe essere stata determinata dalla somministrazione di vaccini.
Nell’ambito dell’indagine è stato sentito come persona informata dei fatti Andrea Rinaldelli, circa la vicenda che ha riguardato il figlio Francesco: “ho raccontato la mia storia, quella di Francesco. Lui è partito volontario per gli alpini che aveva 22 anni, nel febbraio del 2004 ad ottobre è tornato che aveva un linfoma di Hodgkin. Abbiamo fatto di tutto. È stato sottoposto a diversi cicli di chemioterapia e ad autotrapianto. Poi si è tentato con un trapianto dalla sorella, ma non c’è stato nulla da fare”. Come si legge su Il Resto del Carlino, il papà di Francesco, morto il 16 marzo del 2008, spiega che il figlio aveva saputo del caso di Finessi e la famiglia si era informata.
La madre di Francesco Finessi, Santa Passaniti, ha rilasciato la sua testimonianza in un’intervista a Striscia la notizia.
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