martedì 22 febbraio 2011

Unità d’Italia – Borghezio: “Garibaldi alleato dei mafiosi, ne fucilerei il cadavere”

Borghezio 300x235 Unità d’Italia – Borghezio: “Garibaldi alleato dei mafiosi, ne fucilerei il cadavere”

Lo dice chiaro, Mario Borghezio, la sua è una provocazione. Già, ma anche alle provocazioni c’è un limite. E Borghezio invece sembra che ogni volta tenti di spararla più grossa della precedente. Intervistato durante il programma Klaus Kondicio, infatti, l’esponente della Lega Nord ha dichiarato che ”Garibaldi entrò a Napoli scortato dai mafiosi e dai camorristi. Per questo andrei a fucilarne il cadavere e non certo a celebrarlo“. “Mi si perdoni la provocazione – ha aggiunto poco dopo – Questi sono fatti storici, la gente deve sapere che Garibaldi pagò le pensioni alle mogli dei mafiosi“. Un po’ come fanno gli attuali camorristi che pagano un fisso al mese ai parenti degli sgherri o di quanti sono in carcere.

Il ciclone Borghezio, però, non si ferma. Garibaldi sarebbe addirittura “l’icona di ‘Roma ladrona’, un alleato della mafia, uno che ha portato i mafiosi nel Palazzo e non ha favorito il popolo e la gente per bene, come numerosi storici hanno inequivocabilmente accertato“. Sarebbe curioso chiedere a Borghezio di citare le sue fonti, senza limitarsi a parlare di “numerosi storici”.

Incalzato da Klaus Davi, Borghezio ha poi dichiarato che Gabribaldi “è un personaggio da dimenticare, l’imposizione per decreto di queste festività (il 17 marzo, ndr) è un atto totalitario e violento”. Forse Borghezio non sa che le feste nazionali non si decidono a tavolino davanti a un caffè ma necessitano tutte di un decreto ad hoc.

Lasciando da parte le dichiarazioni riferite a Garibaldi – i lettori sapranno giudicarle con il loro senso critico – viene da chiedersi come sia possibile per un partito nazionale come la Lega Nord accettare che taluni esponenti si lascino andare a sparate simili. La famosa “Roma ladrona” a cui fanno spesso riferimento, inoltre, è la stessa da cui da decenni ormai percepiscono un lauto stipendio. Una contraddizione di cui purtroppo spesso si dimenticano.

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