Quattro candidati a sindaco approdati al ballottaggio e liste che hanno retto all’onda d’urto dei grandi partiti: l’esito del primo turno di elezioni fa scattare la caccia a nuove intese. Pdl e Forza del Sud corteggiano l’Udc e provano a strappare gli uomini chiave a Fini, e anche il Pd fa le sue mosse
di GIACINTO PIPITONE
PALERMO. Quattro candidati a sindaco approdati al ballottaggio e liste che hanno retto all’onda d’urto dei grandi partiti: l’esito del primo turno in Sicilia fa scattare la caccia al terzo polo. Pdl e Forza del Sud corteggiano l’Udc e provano a strappare gli uomini chiave a Fini. Il Pd punta a promuovere al rango di alleanza il cartello che oggi guida la Regione.
Per quanto non sempre si siano presentati insieme, Mpa, Fli e Udc hanno portato al ballottaggio il loro uomo a Noto, Canicattì e Bagheria. E a Ramacca nel secondo turno va in scena una sfida tutta interna all’asse che governa la Regione fra Francesco Zappalà (Pd) e Giampiero Musumeci (Mpa) con Lombardo che anticipa che «lì sarà una campagna elettorale soft». Se i quattro candidati del terzo polo dovessero prevalere, strapperebbero due città al centrodestra (Noto e Ramacca) e una (Bagheria) al centrosinistra mentre Canicattì esce da un’amministrazione mista. In più i finiani sono ancora in corsa da soli anche a Favara, dove Carmelo Vitello sfida l’uomo del centrodestra Rosario Manganella.
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