mercoledì 20 luglio 2011

Movente e scena del crimine Ecco l'ordinanza punto per punto


Movente e scena del crimine Ecco l'ordinanza punto per punto

Nella richiesta di custodia cautelare notificata a Parolisi nuovi dettagli sull'omicidio di Melania. "Ha convinto la moglie a seguirlo...". Su Facebook le pressioni sempre maggiori dell'amante che non ammetteva più rinvii per la separazione.

Ha convinto la moglie a seguirlo nel bosco, con la scusa di fare l’amore. E lì appena dopo pranzo, dietro la casetta in legno del bosco delle Casermette, con la bambina lasciata in auto, e quando Melania era di spalle, con gli slip e i collant abbassati – pronta per fare l’amore - l’ha uccisa. Ma prima però le avrebbe dato un ultimo bacio e quel dna sulle gengive della donna l'ha incastrato.

Sembra la scena di un film invece è la ricostruzione meticolosa di quanto potrebbe essere avvenuto - secondo gli inquirenti - il 18 aprile di quest’anno, tra Ascoli e Teramo, tre mesi fa, il giorno della morte di Melania Rea. Per la Procura di Ascoli Salvatore Parolisi, marito della vittima, è colpevole di omicidio volontario aggravato. Non solo, è accusato anche di vilipendio di cadavere, ovvero di essere tornato sul luogo del delitto il giorno dopo il crimine e di aver infierito sul corpo della moglie per depistare le indagini. Tutto questo è scritto nelle 80 pagine di richiesta di custodia cautelare firmate dal sostituto procuratore Umberto Monti. 

LEGGI L'ORDINANZA INTEGRALE 1

A incastrare Parolisi – secondo gli inquirenti – una montagna di prove. E soprattutto le sue stesse parole e bugie. Tra cui anche delle interviste televisive. Ma leggiamo alcuni brani dell’ordinanza, partendo dal movente.

Ha ucciso per Ludovica. Per gli investigatori il movente ha un nome e cognome, quello di Ludovica P. (amante di Parolisi). Scrive il pm: “Per Salvatore i giorni delle vacanze pasquali costituivano una sorta di terribile “imbuto” nel quale si era messo:  da una parte aveva Ludovica e i suoi genitori che aspettavano di conoscerlo, a cui avevano prenotato un albergo e le promesse di aver già parlato di separazione sia con Melania che con i suoceri e il racconto che ormai era cosa fatta; dall’altra la consapevolezza invece di non aver ancora detto nulla; e il bisogno stringente e sempre rimandato di “dover” dire , di “dover” parlare con la moglie; quando farlo? I giorni passavano e lui già martedì 19 doveva partire con moglie e figlia per le vacanze pasquali; e proprio in quelle vacanze doveva definitivamente lasciare la mogl ie e  recarsi ad Amalfi per passare dei giorni con Ludovica e conoscerne i genitori, come aveva promesso a Ludovica, e iniziare stabilmente una storia con lei. Si tenga ancora conto che Melania - scrive il pm Monti - era una donna non disposta “a cedere”  facilmente si era già dimostrata volitiva e di carattere nell’affrontare direttamente Ludovica al telefono per due volte quando aveva casualmente “scoperto” il tradimento del marito; ne aveva sofferto, era stata dura col marito prima di perdonarlo, aveva avuto la forza e il carattere di parlare direttamente con l’altra, anche minacciandola “di spaccarle la faccia”. In questo ambito - sostiene il magistrato - può essere attendibilmente trovato il movente dell’omicidio. 

Una situazione senza uscita venutasi a creare e a convergere proprio in quei giorni: la promessa “forte” a Ludovica che ormai la separazione con Melania era cosa fatta e che già il 23 aprile (se non il 21) sarebbe andato ad Amalfi a trovarla e a presentarsi ai suoi genitori che nel frattempo avevano già prenotato una stanza in albergo e lo aspettavano; le pressioni stringenti di Ludovica che ormai “non ammettevano scuse o ragioni”  (come da lei scritto in un messaggio FB il 3.4.2011 proprio con riferimento all’incontro ad Amalfi); il mancato rispetto della promessa avrebbe comportato la rottura del rapporto con Ludovica o comunque almeno una grave e forte crisi; la consapevolezza invece di non aver ancora detto e fatto nulla per la separazione (non ne aveva sicuramente mai parlato con i familiari di Melania, come invece detto e scritto a Ludovica); la necessità di doverlo fare e di non poter più rimandare la cosa; l’aver infine  parlato della cosa con Melania proprio il 18 aprile, e la reazione di costei, che già sulla storia di Ludovica si era arrabbiata, era stata dura  e aveva perdonato (il possibile lancio dell’anello di fidanzamento durante la lite anello rinvenuto sfilato sul luogo del delitto); la rabbia e la reazione incontrollata  di lui e l’omicidio". 
Continua ...
http://www.repubblica.it/cronaca/2011/07/20/news/i_punti_salienti_dell_ordinanza-19340936/?ref=HREC1-6

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