giovedì 1 settembre 2011

Profondo Arcore: vertice horror chez Berlusconi

Tremonti Bossi internadi Andrea Scanzi.

I rigatoni sono piaciuti a tutti, il misto di pesce invece ha diviso. Non meno della nuova manovra, riscritta per la millesima volta (e sempre male: almeno in questo risiede coerenza). Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. I gerarchi italiani, invece, gozzovigliano. E affrontano la catastrofe esibendo le avanguardie che meritano: Berlusconi, Bossi, Tremonti, Calderoli, Cicchitto, Maroni, Alfano, Gasparri. Una milizia intellettuale che in qualsiasi altro paese rimpolperebbe – quando non le galere – le fila degli addestratori di cimici albine, ma che in Italia signoreggia e soverchia.

La notizia del vertice di Arcore, laddove “vertice” è un ossimoro, non è tanto la mesta lista della spese: Province abolite (come no), parlamentari dimezzati (numericamente; cerebralmente se la cavano già da soli) e stretta sulle pensioni (ancora una volta ha ceduto la Lega: mai visto un “celodurismo” così moscio). I dati salienti sono altri: il “dove” e il “chi”. Il pensatoio per elucubrare una contromossa valida alla crisi non è stato una sede istituzionale, bensì un bordello privato. Il luogo entro cui si è raggiunta l’intesa ha infatti coinciso con la sala del pianoforte di Villa San Martino. Quella – si dice – dei festini. Un po’ come se Napoleone, pure lui despota bonsai nonché instancabile sul fronte strategico-ormonale, avesse pianificato l’annientamento a Wagram della Quinta Coalizione dentro una segreta del Marchese De Sade.

Dalla filosofia alla politica del “boudoir”: un bel passo avanti. Mens sana in corpore sano, governo balzano in villa libertina. Non è dato sapere se i governanti, tra uno Champagne e un gingerino, abbiano poi festeggiato con un’allegra scozzata di zebedei, oppure stringendo l’erettissimo membro della statua priapica in segno di stima. È invece acclarato che la Bunga Bunga Room, dopo aver visto olgettine orgasmizzanti e pseudo-giornalisti dalle pudenda crudamente avvizzite, ha dovuto assistere financo ai temibilissimi riflussi esofagei di Calderoli: neanche la Dresda rasa al suolo durante la Seconda Guerra Mondiale ebbe a subire cotanto mattatoio.

Continua ...

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