25 puntate, forse sul digitale e su Sky, "contro ogni censura". "Non ho firmato per La7 perché non voglio stare dentro il recinto"
MARINA DI PIETRASANTA (LU) - "Il mio nuovo programma si chiamerà 'Comizi d'amore" annuncia Michele Santoro alla festa de 'Il Fatto Quotidiano'. L'iniziativa sarà sostenuta da un'associazione che garantirà l'assenza totale di censura di nome "Servizio pubblico". "Se voi ci darete 10 euro - ha proseguito - 'Servizio pubblico', con l'aiuto di impenditori che sono qui, come Sandro Parenzo, Etabeta e con l'aiuto del Fatto che ha aperto la strada dell'indipendenza, manderà in onda il programma. Sarà una grande manifestazione televisiva, basterà mettersi davanti allo schermo. Se riusciremo a far vivere sul digitale e sui canali Sky che ospiteranno la trasmissione questo progetto e se milioni di persone saranno lì, allora noi ci saremo avvicinati alla possibilità di trasformare la televisione italiana".
Il giornalista ha accennato anche del piano economico. "Faremo 25 puntate, non ho ancora deciso il giorno e l'orario, ma mi piacerebbe andare contro Vespa". Ogni puntata costa circa 250 mila euro, confermata la squadra di Annzero, a eccezione di Formigli, passato a La7. "Ci sono i nostri investimenti, ma serviranno le offerte degli associati, ma raccoglieremo anche pubblicità".
Santoro ha ha anche ricostruito il mancato accordo con La7. "Ci lavorano amici come Lerner, che fanno le cose migliori della tv". Ha ironizzato sulla proposta economica: "Delle proposte talmente buone che, coi soldi che avremmo fatto fare loro, ci avrebbe anche pagato". Il punto di rottura sulle condizioni del contratto, una serie di obblighi e controlli, "che nessun giornalista serio può sottoscrivere".
Il conduttore tv ha ricordato: "Alla notizia del mio passaggio a La7, il titolo Telecom è impazzito. "Ma loro volevano in anticipo le "scalette". Allora ridateci Masi, che perlomeno ci faceva ridere". "Dentro il recinto, con qualcuno che mi dice questo sì e questo no, non ci so stare. Ma è stata un'occasione persa per il mercato e il servizio pubblico", ha concluso.
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