Lo dice all’Italia il Rapporto sulle Finanze Pubbliche dell’Ue. C’è il rischio di minori entrate
Il Rapporto 2011 della Commissione europea sulle Finanze pubbliche è un boccone amaro da digerire per l’Italia. Le norme del governo Berlusconi stando a quanto ci fanno sapere le istituzioni europee non sarebbero sufficienti per garantire un adeguato risanamento del deficit del Bel Paese. “Azioni aggiuntive saranno richieste” all’Italia se, “per esempio, le entrate da una migliorata tax compliance saranno minori di quanto previsto”, dice la relazione della Ue.
SALE IL RAPPORTO DEBITO/PIL – La Commissione ha evidenziato una situazione critica per tutte le economie del continente. Il rapporto pubblico/pil nei paesi europei continua a peggiorare e nel 2012 raggiungerà l’83,3% con un aumento di 20 punti rispetto al livello del 2007. “In un periodo di crescita del debito pubblico nei paesi europei assicurare la sostenibilità dei conti pubblici è un prerequisito per stimolare la crescita e favorire l’occupazione”, ha affermato il commissario europeo agli affari monetari Olli Rehn sottolineando che “i paesi membri devono continuare a perseguire gli obiettivi sui conti pubblici e adottare misure supplementari se necessario”.
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