lunedì 12 settembre 2011

2011, l'anno dell'insicurezza nucleare dal Giappone alla Francia, il declino dell'atomo

n pochi mesi è andata in pezzi la credibilità dei Paesi leader della fissione. Con la Germania che guida la volata delle rinnovabili. Costi e opportunità del rilancio energetico

di ANTONIO CIANCIULLOIN pochi mesi l'immagine del nucleare sicuro, che decenni di battage pubblicitario avevano presentato come un picco della nostra capacità tecnologica di dominio sulla natura, si è mutata nel suo opposto. Il 2011 è l'anno dell'insicurezza nucleare. A marzo, assieme al disastro di Fukushima, è andata in pezzi la credibilità di uno dei tre paesi leader della fissione. Adesso l'allarme arriva alle porte dell'Italia, nella Francia che ha puntato tutto sull'atomo e si trova di fronte a difficoltà crescenti in un'Europa in cui la Germania guida il salto verso l'energia da fonti rinnovabili. Il bilancio dell'esplosione nel sito nucleare di Marcoule è ancora incerto. La protezione civile si è subito allertata per timore di una fuga radioattiva, poi smentita. Il comunicato dell'autorità francese per la sicurezza nucleare parla di un morto e di 4 feriti nell'incidente: si spera che la situazione non si aggravi. Quello che è certo è che il mito della sicurezza nucleare, che nel 1986 aveva indotto Parigi a oscurare le notizie sulla nube radioattiva proveniente da Cernobyl, non esiste più. L'elenco degli incidenti registrati negli ultimi anni è un flusso preoccupante e, con poco più di 400 reattori in funzione, ci sono stati 3 casi di fusione del nocciolo in 32 anni (Three Mile Island nel 1979, Cernobyl nel 1986, Fukushima nel 2011).
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