Il Secolo XIX fa la rassegna del riformismo dimenticato
Che l’Italia paghi troppo la politica rispetto agli altri paesi europei non è un dato appurato. Che invece le spese per la politica siano esagerate rispetto allo zero assoluto nella casella dei risultati è invece un dato di fatto inoppugnabile. Eppure, nello slancio tassatorio del nuovo centrodestra, quello che si è dimenticato è il taglio ai costi della politica. Il Secolo XIX fa i conti in tasca al governo per comprendere quanto costerà ai cittadini la dimenticanza. Si parte dall’abolizione delle province:
Il governo aveva deciso di eliminare le Province conmeno di 300mila abitanti. Si è subito capito, però, che l’abolizione di circa 30 Enti avrebbe garantito un risparmio irrisorio. Allora, dopo aver stralciato il provvedimento dal decreto, si è deciso di intraprendere la via costituzionale per l’abolizione di tutte le Province. Il percorso è tortuoso. Attualmente il calcolo di un eventuale risparmio può essere fatto solo sulla scomparsa di presidenti, assessori e consiglieri. Si tratta di 130 milioni di euro, cifra minima rispetto ai 13 miliardi di costi che le Province producono ogni anno. Superatoilprimoperiodo di transizione, dove i costi potrebbero addirittura crescere, l’obiettivo finaledel governodoveva essere quello di risparmiare almeno 3 miliardi anche se la Cgia di Mestre avvisa che il taglio delle province consentirebbe di recuperare al massimo 500milioni.
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http://www.giornalettismo.com/archives/146911/i-mancati-tagli-alla-politica-ci-costano-un-miliardo/
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