lunedì 12 settembre 2011

Berlusconi: «Non scappo dai giudici Ho aiutato una famiglia rovinata dai pm»

l premier a Mattino 5: «E' un'assurdità sostenere che vada a Bruxelles per evitare Napoli. La manovra non si cambia».

Il premier Silvio Berlusconi

ROMA - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi definisce «un'assurdità» l'ipotesi che domani si rechi a Bruxelles e Strasburgo per evitare l'interrogatorio con i pm di Napoli. «Grazie al comportamento della nostra opposizione e dei suoi giornali -spiega il premier intervenendo a La telefonata di Maurizio Belpietro su Canale 5- si è creata intorno alla nostra manovra molta confusione e si sono indotte le autorità e le istituzioni europee a pensare che il governo volesse fare passi indietro rispetto alla manovra che aveva approvato e che insomma noi non fossimo seriamente intenzionati a fare quei sacrifici che ci porteranno al pareggio di bilancio nel 2013». «Quindi si è posta come una necessità -suggerita soprattutto dai nostri uomini a Bruxelles, Antonio Tajani e il nostro presidente del Gruppo e altri ancora- di confortare gli interlocutori europei per chiarire come invece fosse tutto il contrario». «Ho cercato quindi di avere un appuntamento con il presidente del Consiglio dei capi di Stato e di governo Van Rumpuy, con il presidente della Commissione Barroso, con il presidente del Parlamento Buzek, non è stato possibile averlo oggi, è stato possibile averlo per domani e ho ritenuto che fosse urgente che mi recassi a Bruxelles e a Strasburgo per spiegare, carte alla mano, la vera situazione di questa manovra e l'assoluta volontà del nostro governo e della nostra maggioranza di raggiungere il pareggio nel 2013». «Non sono preoccupato. Volete che abbia timore di incotrare dei magistrati da testimone in un caso dove ho aiutato una famiglia in difficoltà?». Così Silvio Berlusconi ha risposto ad una domanda sul caso Tarantini. «Non c'è spazio per cambiare la manovra, non credo. Io credo che questa manovra verrà varata entro mercoledì e che sia la manovra giusta. Per la prima volta in 135 anni a questa parte manterremo i saldi in pareggio», ha aggiunto il premier.

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