sabato 5 marzo 2011

Drappi neri alle finestre. Il padre di Kharima a lutto per la figlia 'perduta'. "Era minorenne, non è stata protetta"

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Drappi neri alle finestre. Un segno di lutto. Per la sua cultura, per il nostro Paese. Per la sorte toccata alla figlia Kharima. Il padre di Ruby, M’Hammed El Mahroug, è sconcertato, non si dà pace. Continua a chiedersi perché chi aveva in carico la figlia minorenne non ha “saputo proteggerla, lasciando che , pur essendo ricercata e quindi ben nota alle forze dell’ordine, fosse arrivata alla prostituzione”.

Drappi neri, quindi. Un messaggio che lascia il segno. Simbolo di un degrado che arriva fino ai massimi livelli delle istituzioni. Il padre di Ruby si è dovuto anche difendere dalle accuse di maltrattamenti nei confronti della figlia: “Non è vero che le ho lanciato acqua bollente”, ripete, amareggiato per il modo in cui la figlia lo ha descritto: “Ancora oggi, se tornasse, l’accoglierei a braccia aperte”, aggiunge. Un uomo che, a dire di tutti, compreso il primo cittadino di Letojanni, il piccolo centro siciliano dove vive, è una persona rispettabile, “un gran lavoratore”.

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