sabato 5 marzo 2011

Il Regno Unito blocca i fondi di Gheddafi, l’Italia no

Il Regno Unito blocca i fondi di Gheddafi, l'Italia no

Ancora nessuna notizia del congelamento dei beni posseduti in Italia dal fondo sovrano libico gestito dalla Libyan Investment Autorithy (LIA), malgrado nelle ultime 24 ore alcuni importanti paesi si siano mossi in questa direzione.

Il Regno Unito ha bloccato gli asset della LIA, pari a 2 miliardi di sterline, dopo che il Segretario al Tesoro statunitense, Timothy Geitnher, ha annunciato un blocco sulla stessa entità per 32 miliardi di dollari. Nel frattempo, l’Austria ha congelato quelli di un plenipotenziario del fondo sovrano libico. Come ricorderete, nei giorni scorsi il ministro dell’Interno italiano,Roberto Maroni, ha dichiarato che il blocco degli asset del fondo sovrano e delle altre agenzie d’investimento libiche si presenta complesso e problematico, rimandando bizzarramente la palla nel campo della Consob.

Il punto del contendere è l’apparente (più formale che sostanziale) difficoltà ad identificare legami organici e permanenti tra le persone del clan Gheddafi che sono state oggetto della risoluzione Onu numero 1970(che ne blocca i beni personali), e le entità d’investimento del paese nordafricano. Ora pare che stia prendendo piede la proprietà transitiva, anche dopo le dichiarazioni di alcuni banchieri libici, che hanno confermato che la LIA altro non è che il giocattolo di Saif al-Islam Gheddafi, il cosmopolita figlio finanziere della famiglia del Colonnello, vera mente di numerose demenziali operazioni da essa attuate, adottate al termine di processi d’investimento molto strutturati:

“I’ve seen the Godfather. This is the closest thing in real life,” commented a Libyan investment banker familiar with how the LIA was run.

“It is as if it is his own private farm. This was almost like a mafia operation.”

Continua ...

http://www.agoravox.it/Il-Regno-Unito-blocca-i-fondi-di.html

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