sabato 5 marzo 2011

Rai, Gabanelli: Pdl vuole alternanza conduttori? Allora anche per Vespa e Tg

Non si placano le polemiche sulla proposta di Butti

Michele Santoro (foto Claudio Onorati - Ansa)

ROMA - Se il presupposto è quello dell'alternanza «allora occorre andare fino in fondo e non limitarsi a Santoro, Floris o alla sottoscritta, ma completare il progetto ed estenderlo a tutta l'offerta informativa Rai» dall'Annunziata a Vespa, passando per i direttori del Tg, fino ai Tg regionali, «una settimana o un mese a testa»: è questo il parere di Milena Gabanelli, giornalista e conduttrice della trasmissione di Rai 3 Report, in una lettera pubblicata oggi dal Corriere della Sera, sulla bozza di indirizzo sul pluralismo presentata da Alessio Butti, capogruppo Pdl in Vigilanza Rai.
La bozza prevede tra le altre cose l'alternanza settimanale dei conduttori dei talk show della tv pubblica. Secondo Butti, all'Annozero di Michele Santoro e al ballarò di Giovanni Floris dovrebbero alternarsi dei conduttori di orientamento opposto. Una proposta considerata balzana e subito bollata come un bavaglio dall'opposizione.
«Il risultato - sottolinea la giornalista - sarà una lunga serie di programmi di partito che, secondo il Butti-pensiero, si chiama pluralismo informativo». Poi la giornalista: «La realizzazione coerente di questo progetto, dove ogni conduttore espone con orgoglio la propria tessera di partito permetterebbe al telespettatore di formarsi finalmente una libera opinione senza correre il rischio che quei giornalisti Rai, non servi né di Berlusconi né di Bersani, gli confondano le idee. La qualità di Stato, la verità assoluta, l'omologazione e non il pluralismo fissati per legge. E loro i giornalisti non servi, a cui non è riconosciuto il diritto all'indipendenza di pensiero e di critica all'attività di governo - conclude - possono sempre andare a lavorare a Londra, Francoforte, Copenaghen o Madrid dove il requisito richiesto a un giornalista che lavora per il servizio pubblico è, appunto, quello di non avere tessere».

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