MILANO - Utili in forte aumento, a 128,4 milioni rispetto ai 79,6 dell’anno prima (ma grazie alle cessioni della concessione autostradale argentina, Caminos las Sierras, e della cessione parziale della brasiliana Elog) e fatturato in calo (da 2,72 miliardi agli attuali 2,06) per Impregilo; un giro d’affari, sottolinea una nota della società, realizzato peraltro per il 78% all’estero.
Il gruppo di grandi lavori - che ha approvato oggi i risultati - ha registrato nel 2010 un incremento del portafoglio complessivo per 23,1 miliardi, mentre era a 20,8 miliardi nel 2009; migliorati anche gli indici di redditività, dal Ros (passato da 5,3% a 10,9%) all’Ebit, cresciuto del 55% a quota 223,8 milioni.
Per quanto riguarda il 2011, il gruppo prevede di registrare una crescita dei ricavi, un Ros intorno all’8% e un rapporto debt/equity stabile. Allargando invece l’orizzonte, fino al 2015, Impregilo punta da una crescita dei ricavi fino a 4 miliardi di euro, con un portafoglio ordini nel settore costruzioni pari a 18 miliardi (di questi, il settore più forte è quello dell’impiantistica) mentre a livello di aree geografiche Impregilo guarda con molto interesse al Qatar e agli Stati Uniti.
Con la controllata Fisia, invece, Impregilo punta fortemente alla Cina nel campo della desalinizzazione. "Stiamo trattando delle partnership per l'accesso a quello che sarà un enorme mercato - aggiunge Rubegni - e Fisia potrebbe diventare leader mondiale del settore". Fisia è in colloqui con la Sec (Shangai electric group) con la quale sta trattando per creare una società mista. Per quanto riguarda il termovalorizzatore di Acerra, alla fine quella dell'inceneritore dei rifiuti "è stata una storia di successo: i ricavi per la protezione civile per il 2010 dall'impianto sono di circa 100 milioni di euro, per i primi due mesi del 2011 di circa 19 milioni", ha affermato l'amministratore delegato di Impregilo, Alberto Rubegni. Entro la fine dell’anno l’inceneritore dovrebbe essere ceduto.
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