mercoledì 16 marzo 2011

Le truppe di Gheddafi attaccano Misurata. L'Onu chiede l'immediato cessate il fuoco

Tripoli, 16 mar. (Adnkronos/Aki) - Le brigate libiche guidate da Khamis Gheddafi, figlio del colonnello Muammar, sono entrate questa mattina a Misurata. Secondo quanto riferisce la tv satellitare 'al-Arabiya', la brigata è composta da circa 40 carri armati che sono già nella periferia meridionale e occidentale della città.

Da parte loro i ribelli libici, tramite 'al-Jazeera'm, fanno sapere di avere ''ancora il controllo di diversi quartieri della città di Ajdabiya e siamo in grado di resistere all'avanzata delle truppe''. Gli insorti sostengono di essere in diverse zone della città della Cirenaica, dove ieri sono entrate le truppe di Gheddafi, e hanno diffuso un video girato questa notte in cui si vedono carri armati distrutti durante la battaglia contro le brigate del regime.

Sempre i ribelli commentano duramente le esitazioni sulla no-fly zone: ''Credo che sia una vergogna la posizione da codardi assunta dal mondo occidentale, soprattutto gli Stati Uniti, che si propongono come difensori della democrazia e dei diritti umani''. E' il duro commento di Ali Tarhouni, esponente degli insorti e membro della commissione Economia e petrolio del Consiglio provinciale costituito nell'est del Paese.

Affermando che il popolo libico si ricorderà di chi si è dimostrato amico, in un'intervista a 'Voice of America' Tarhouni ha precisato: ''Non chiediamo molto, solo la creazione di una no-fly zone''. L'atteggiamento del presidente Usa Barack Obama, a suo giudizio, è in ''netto contrasto'' con quanto affermò nel 2009, in uno storico discorso ai musulmani pronunciato al Cairo. ''Obama fece un appello per la democrazia e la libertà e ora il minimo che possa fare è appoggiare la no-fly zone - ha detto - il sangue del popolo libico non è a poco prezzo, a noi costa caro versarlo''.
Continua ...

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