Roma, 11 mar. (Adnkronos) - Gli italiani risparmiano anche a tavola e la novità è che non sono più solo i cibi 'superflui' a essere penalizzati ma perfino prodotti di larghissimo consumo come il pane e la pasta. E, prendono sempre più piede gli acquisti al discount.
Lo rivela uno studio della Cia, Confederazione italiana agricoltori sui dati Ismea sugli acquisti agroalimentari nel 2010. Il pane e la pasta scendono rispetto al 2009 del 2,7% e dell'1,8%. Un segno che la crisi ancora morde e che, per fronteggiarla, i consumatori sono costretti a cambiare le loro abitudini alimentari. Partendo dalla scelta del canale di vendita: dimenticate le botteghe tradizionali o di quartiere, ora si passa obbligatoriamente per il discount.
"Tra i prodotti di largo consumo - osserva la Cia - a pagare di più la contrazione della domanda domestica sono stati, oltre a pane e pasta, le carni bovine (meno 4,6%nel confronto con il 2009), i prodotti ittici (meno 2,9 per cento), la frutta e gli agrumi (meno 1,8 per cento) e i vini e gli spumanti (meno 3,4 per cento). Ma se la flessione di bottiglie Doc e Docg è stata lieve (meno 0,2 per cento), lo stesso non si può dire per i vini comuni e Igt (meno 2,1 per cento) e per gli spumanti (meno 19,4 per cento)". La discesa dei prezzi ha invece ''salvato'' prodotti come l'olio e il latte. Nel 2010 infatti - ricorda l'associazione agricola - i consumi di olio extravergine d'oliva sono cresciuti del 4,1%annuo (ma a fronte di un calo dei prezzi del 5,6 per cento), mentre quelli di latte fresco e latte a lunga conservazione sono saliti rispettivamente del 2,2% e dello 0,9% (ma con prezzi giù del 3,7%e del 4,9 per cento).
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