martedì 29 marzo 2011

Paura radioattiva dal Giappone all’Italia

Tracce di iodio 131 nell’acqua. Ma l’Ispra: nessun pericolo

Le tracce dello iodio 131, la sostanza tossica che costituisce il primo segnale di radioattività in caso di incidente atomico, sono arrivate in Italia. Ma sia il ministro della Salute Ferruccio Fazio che l’Ispra precisano che non c’è alcun pericolo. Ne parla Margherita De Bac in un articolo sul Corriere della Sera:

Le masse d’aria provenienti dalle aree contaminate di Fukushima sono arrivate fino noi, ma con valori «infinitesimali, non significativi come rischio per la salute e non rilevanti dal punto di vista radiologico ». A specificarlo è l’Ispra, l’istituto per il controllo del nucleare che ieri ha aggiornato il bollettino con i dati ricevuti dalla rete di sorveglianza. Dosi «a livelli minimi» di iodio 131 sono state monitorate dalle apparecchiature di alcune Regioni: Lombardia, Valle d’Aosta, Piemonte, Bolzano, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Umbria. È probabile che alla lista si aggiungeranno altre segnalazioni. «Non c’è motivo di preoccuparsi — chiarisce Lamberto Matteocci, esperto dell’Ispra —. Parliamo di quantità davvero minime, centinaia di volte inferiori a quelle che hanno interessato Stati Uniti e Canada. La stessa situazione si sta verificando in Francia e Spagna. Queste tracce non determinano l’alterazione dei valori del cosiddetto fondo di radioattività ambientale, quello che è presente in natura».

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http://www.giornalettismo.com/archives/119549/paura-radioattiva-dal-giappone-allitalia/

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