martedì 1 marzo 2011

Premi e servizi diversi per uomini e donne dalla Corte Ue stop alle discriminazioni

I giudici accolgono il ricorso dei consumatori del Belgio e fissano al dicembre 2012 il limite entro il quale non sarà più consentita nessuna deroga e tariffe e prestazioni dovranno essere uguali per entrambi i sessi

BRUXELLES - Offrire polizze assicurative con premi diversi a seconda che il contraente sia un uomo o una donna nel giro di un paio di anni sarà definitivamente illegale. La conferma arriva dalla Corte di giustizia Ue. In una sentenza pubblicata oggi, i giudici europei hanno stabilito che a partire dal 21 dicembre 2012 non sarà più valida alcuna deroga alla regola generale introdotta con la direttiva 113 del 2004 che vieta qualsiasi discriminazione fondata sul sesso del cliente in materia di accesso a beni e servizi, nonché alla loro fornitura.
La Corte Ue, pronunciandosi su un ricorso avanzato dall'associazione dei consumatori belga Test-Achats, ha ricordato oggi che la direttiva del 2004 ha stabilito il principio della parità uomo-donna. Ma alla luce della pratica, all'epoca assai diffusa tra le assicurazioni europee, di un metodo di calcolo dei premi e delle prestazioni basata sul sesso del cliente era stata lasciata ai legislatori nazionali la possibilità di applicare la norma europea in modo graduale attraverso opportuni periodi transitori.
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