mercoledì 13 aprile 2011

Caro Belpietro, chiedi scusa ora

Il primo ottobre dell’anno scorso Maurizio Belpietro commentava così il fallito tentato nei suoi confronti

All’indomani degli spari sul suo pianerottolo, “prevale il senso di ingiustizia: perchè – si è domandato Maurizio Belpietro, ospite di Mattino cinque – in questo paese non è possibile sostenere delle opinioni senza pagare con paura e minacce?”. In trasmissione, dopo aver ricostruito quanto successo ieri sera, il direttore di Libero ha detto di essere uno dei pochi direttori sotto scorta, insieme ai colleghi Vittorio Feltri ed Emilio Fede: “siamo tutti dell’area moderata e non sono casi: sostenere idee contro la vulgata corrente si paga anche da questo punto di vista, con la limitazione della libertà”. Per Belpietro, quanto successo ieri dipende anche dal clima politico avvelenato: “il clima conta: basta navigare su certi siti per trovare non polemiche, ma minacce di morte come ’mi piacerebbe ammazzare lui e la sua scorta. Tutto questo mi mette inquietudine, non capisco quale reato ho commesso per meritare addirittura una condanna a morte.”

Il direttore di Libero aveva usato parole molto dure per commentare quanto accaduto. Ora, a distanza di qualche mese, sappiamo che non c’è stato alcun attentato contro Maurizio Belpietro. E’ una bellissima notizia, perchè significa che in Italia nessuno ha voluto punire un’altra persona per idee differenti dalle proprie.

Le parole usate da Belpietro per commentare il (mai verificatosi) attentato nei suoi confronti dovrebbero però essere ritirate. La democrazia ha bisogno di un confronto dialettico anche molto forte, perchè la gamma di idee e opinioni presenti in una società libera sono giocoforza molto varie. Maurizio Belpietro lo dimostra ogni giorno per quello che scrive su Libero, e proprio perchè si ritiene un democratico e liberale dovrebbe chiedere scusa a chi aveva espresso opinioni molto differenti dalla sua con un vigore simile al suo.

Nessun commento:

Posta un commento