mercoledì 13 aprile 2011

"E adesso infangateci tutti" Si parte con il monologo di Saviano

L'intervento dello scrittore apre la V edizione della manifestazione di Perugia. Tutto esaurito il teatro del Pavone, tanti restano fuori. Un monologo sulla delegittimazione perché il potere, in Italia, non tollera il contraddittorio
di LEONARDO MALA'

PERUGIA - Troppo piccolo il vecchio teatro del Pavone per Roberto Saviano, troppo pochi i trecento posti che i sistemi di sicurezza hanno lasciato a disposizione. Resta fuori anche chi si è messo in fila alle sette di sera, bloccando la centralissima piazza della Repubblica, lungo il corso di Perugia. Tutti per ascoltare, sostenere e applaudire lui, Roberto Saviano, la prima star del V Festival internazionale del giornalismo 1.
Basta il suo arrivo sul palco a zittire i fischi di chi è rimasto fuori. Un ritorno reciprocamente atteso da Saviano e da Perugia, un rapporto cominciato lo scorso anno, in coppia con Al Gore, e proseguito stasera con un atto d'accusa contro altri atti d'accusa, quelli fatti su ordinazione, la cosiddetta "macchina del fango". Saviano parla della delegittimazione vista dall'alto a una platea per buona parte delegittimata dal basso, giovani cittadini esclusi dai meccanismi del potere, brillanti neolaureati, giovani studenti che difficilmente avranno giustizia dei loro meriti. Perché il potere degli anni Duemila, in Italia, non tollera il contraddittorio, a tutti i livelli, alti, bassi e perfino infimi.
Continua ...

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