DEAUVILLE - Alla chiusura del vertice di Deauville, AMREF Italia 1 rileva come il G8 abbia esaurito la propria capacità di proposta e di visione politica in materia di salute globale. La Dichiarazione finale del vertice reitera stancamente la volontà degli Otto di sostenere un numero di iniziative in ambito sanitario avviate in passato (tra cui il Fondo Globale per le pandemie, la Muskoka Initiative per la salute materno-infantile e GAVI per le vaccinazioni), ma non identifica alcuna priorità per il futuro, né una visione d'insieme capace di superare la frammentarietà delle molteplici iniziative elencate.
Un passo indietro. Con un passo indietro rispetto agli ultimi anni, in particolare, la Dichiarazione non fa menzione del necessario impegno del G8 in interventi strutturali quali il rafforzamento dei sistemi sanitari dei paesi a basso reddito. Allo stesso modo, non si parla del sostegno al personale sanitario in Africa, dove lavorano oggi meno medici che nella sola Italia. Sparito dalla Dichiarazione anche il riferimento all'attuazione del Codice di Condotta per il Reclutamento Internazionale di Personale Sanitario dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), peraltro sostenuto dal G8 in passato, che promuove una gestione positiva delle migrazioni di operatori sanitari che dai Paesi africani si spostano verso l'Europa e il Nord America, alla ricerca di condizioni di vita e di lavoro migliori.
No alla fuga dei cervelli. "In un mondo globalizzato il diritto alla salute è un bene indivisibile, che si costruisce non solo laggiù in Africa, ma anche qui a casa nostra - commenta Giulia De Ponte, coordinatrice advocacy di AMREF Italia - Ad esempio, promuovere in sede G8 l'applicazione del Codice dell'OMS, non solo attraverso il sostegno al personale sanitario africano ma anche attraverso la formazione di un numero sufficiente di operatori nei sistemi sanitari degli Otto, dunque anche in Italia, trasformerebbe ilbrain drain (la fuga di cervelli) di operatori sanitari in brain gain (cervelli vincenti). Ne guadagneremmo in salute sia noi che i cittadini africani. Ma il G8 non ha saputo guardare lontano".
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