giovedì 14 luglio 2011

Italia e crisi dell'euro sulla copertina dell'Economist: "Sull'orlo del precipizio"

Bruxelles, 14 lug. - (Adnkronos) - "Sull'orlo del precipizio". La copertina dell'Economist di questa settimana e' dedicata alla crisi dell'euro con l'immagine di un'Italia prossima a cadere nel vuoto, sotto il peso di una moneta da un'euro. "Inghiottendo l'Italia, la crisi dell'euro e' entrata in nuova fase pericolosa, con la stessa moneta unica a rischio", scrive il settimanale britannico in un editoriale, che individua le cause delle tensioni di questi giorni "nella politica italiana, nella lite sulle nuove misure di austerity tra il premier Silvio Berlusconi ed il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, contro il quale si e' scagliato con insulti da cortile".
A questo si aggiungano "i timori sul debole tasso di crescita italiano" e cosi' si capiscono "le preoccupazioni degli investitori sulla capacita' del governo italiano di sopportare il suo debito enorme", sottolinea l'Economist. Che chiede all'Italia di "approvare il bilancio rapidamente ed anche di portare a termine le riforme strutturali da tempo necessarie", ricordando che la sfida non e' solo quella dell'"austerita' fiscale, ma anche di far crescere l'economia".
L'eurozona, invece, potrebbe dare "un aiuto nel breve periodo", attraverso l'acquisto di bond italiani da parte della Bce ("difficile politicamente dal momento che il prossimo capo della Banca centrale europea sara' Mario Draghi)" ed ampliando il campo d'azione del fondo salva-stati, permettendogli di emettere eurobond, sostiene l'Economist. Si tratterebbe di "un salto in avanti politicamente enorme, in particolare per la cancelliera tedesca Angela Merkel", ammette l'Economist, ricordando che la Germania "si e' fermamente opposta ad ogni soluzione che possa prevedere trasferimenti senza limiti agli irresponsabili Paesi del sud". "Non e' un'opzione piacevole - ammette il settimanale - Ma l'alternativa potrebbe essere la fine dell'euro. E questa e' la terribile lezione di questa settimana".

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