martedì 31 gennaio 2012

Ue, accordo su nuovo fondo Esm. Londra e Praga dicono no


Ue, accordo su nuovo fondo Esm. Londra e Praga dicono no
BRUXELLES - Accordo senza unanimità. Si conclude così, con un'intesa tra 25 paesi da cui si sono sfilati Inghilterra e Repubblica Ceca, l'atteso vertice Ue di Bruxelles sul fiscal compact, il patto che deve rafforzare le regole di bilancio su deficit e debito dei paesi membri e costituire uno degli argini contro la crisi finanziaria del Vecchio continente.
Secondo quanto riferiscono funzionari europei, il nuovo Trattato che dovrà disciplinare il funzionamento del fondo sarà tuttavia firmato più avanti. L'Esm potrà finanziare gli Stati europei in crisi fino a 500 miliardi e assumerà il posto dell'Efsf, lo European financial stability facility. "L'accordo c'è ma il Trattato sarà firmato più avanti", spiega una delle fonti. In origine, il fondo salva Stati doveva nascere a gennaio 2013 ma la Germania ha spinto i partner comunitari ad accelerare i tempi per dare all'Unione un più efficace e permanente meccanismo di difesa contro la crisi dei debiti sovrani che sta colpendo le economie periferiche dell'Eurozona.
Ancora lontana, invece, la soluzione del caso-Grecia (la Germania chiede il commissariamento di Atene, Sarkozy assicura che "ci sarà accordo definitivo entro qualche giorno" coi creditori privati). Intesa di massima sulle linee da seguire, invece, su crescita e occupazione. L'Unione indica tre priorità per gli stati membri: lavoro ai giovani, completamento del mercato interno e accesso al finanziamento per le piccole e medie imprese. Per gli stati con gravi problemi di occupazione, tra cui l'Italia, il presidente della Commissione Josè Barroso ha proposto l'invio di commissari: un'ombra sul ministro del Welfare Elsa Fornero e sul premier Mario Monti.

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