martedì 31 gennaio 2012

Ex Santa Rita, bambina non cammina dopo un'operazione: medici indagati


I magistrati ipotizzano il reato di lesioni colpose. Dopo l'intervento la bimba ha perso la capacità di camminare

MILANO - Una bambina di 11 anni che perde la capacità di camminare dopo un intervento imperfetto, fatto senza gli opportuni esami preparatori. È questa l'ipotesi d'accusa ricostruita dal pm che ha iscritto nel registro degli indagati il medico che operò così come il secondo operatore e l'anestesista dell'equipe. Il reato ipotizzato è di lesioni colpose. L'intervento venne eseguito il 19 ottobre del 2010 all'ospedale Città Studi di Milano, l'ex clinica Santa Rita già nota per vicende di malasanità.
I FATTI - Quel giorno una bambina di 11 anni, affetta da scoliosi idiopatica evolutiva dorsale destra, venne sottoposta ad un delicato intervento chirurgico per la correzione della colonna vertebrale. Secondo l'accusa, i medici «cagionavano gravissime lesioni personali consistite nella definitiva perdita della capacità deambulatoria» sia perchè non sarebbero stati svolti «gli opportuni esami clinici preparatori - quali una risonanza magnetica preoperatoria ovvero una semplice radiografia - che potessero approfondire il quadro clinico precedente all'intervento chirurgico». Secondo l'accusa l'intervento, effettuato in modo tecnicamente imperfetto, «si rivelava essere troppo invasivo in relazione alla metodica prescelta», comportando l'insorgenza di una «paraparesi spastica», determinando l'«irreversibile perdita della capacità di camminare» per la bambina. Declina ogni addebito nei confronti del proprio assistito l'avvocato Paolo Vinci, difensore di uno degli indagati.

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