martedì 31 gennaio 2012

Ecco le leggi che il governo cancellerà


Il decreto semplificazioni e le norme vetuste
Si inizia con due regi decreti degli anni ’30 e ’40, e si finisce con alcune disposizioni per lo svolgimento delle elezioni amministrative del 2005, passando per una norma che disciplina l’ora legale per l’anno 1971, disposizioni sulla partecipazione dell’Italia all’Expo di Lisbona del ’98 e all’Expo di Hannover del 2001.
UN PEZZO DI STORIA - E’ un pacchetto di norme ampio e variegato, che l’Adnkronos ha potuto consultare, quello sforbiciato dal governo nell’ultimo Consiglio dei Ministri e che riguarda un pezzo di storia del nostro Paese. Le prime 34 disposizioni cancellate, sul totale delle 333, sono inserite nel decreto semplificazioni, le restanti invece, saranno aggiunte con un emendamento. La prima legge a ‘saltare’ e’ il Regio decreto del 18 giugno 1931 per l’approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. In particolare si fa riferimento ad alcune norme sulle licenze per attivita’ di vendita e consumo di alcolici. A seguire, un Regio decreto del 6 maggio del 1940, per approvare lo stesso regolamento nove anni dopo, che “sara’ visto e sottoscritto dal Duce del fascismo, Capo del Governo, Ministro per l’Interno”.
LEGGI VETUSTE – Leggi a dir poco vecchie, se si pensa che a fine ottobre del 1931 l’Italia stava per varcare la soglia del decimo anno dell’era fascista e Guglielmo Marconi, il 12 ottobre, inviava da Roma il segnale radio con il quale illumino’ a Rio De Janeiro il Cristo Redentore. Ma scorrendo nel dettaglio le norme abrogate, annunciate come leggi inutili e obsolete, si scorge che alcune di loro, fino ad oggi in vigore, possono determinare le sorti di un settore, come ad esempio, quello dei pubblici esercizi. E infatti, all’indomani del colpo di spugna, che di fatto liberalizza quelle attivita’, le imprese aderenti a Fipe-Confcommercio hanno reagito con una levata di scudi. In particolare a destare le maggiori preoccupazioni e’ il principio che d’ora in avanti fara’ cessare l’obbligo di avere la licenza del Questore sia per la vendita di alcoolici, o da parte della autorita’ pubblica per spettacoli, competizioni sportive e altro.
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