venerdì 8 agosto 2008

L'esperto: ''Tra scudo spaziale e questione separatista, la Russia è sempre provocata''

Roma, 8 ago. (Ign) – Prima la perdita di controllo sul Mar Nero, poi le questioni indipendentiste e, infine, la provocazione di vedersi collocare “così tenacemente” lo scudo spaziale tra Repubblica Ceca e Polonia. Sono questi i nodi che la Russia ha dovuto affrontare negli ultimi 15 anni e che l’hanno portata a incarnare le sembianze del “nuovo impero del male”. Così a Ign, testata on line del Gruppo Adnkronos, Arduino Paniccia (nella foto, il secondo da destra), docente di Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l'Università di Trieste, uno dei massimi esperti italiani di strategie diplomatiche e militari, sottolineando il “grande scenario geopolitico che la Russia non vuole mollare”.“Fino a 15 anni fa quella che era l’Urss controllava circa metà della costa del Mar Nero; oggi invece il controllo si riduce a poco più di un centinaio di km di costa. La Russia è così passata dal dominio di una zona strategica – per materie e produzione di energia (dal gas al petrolio) – a pochi km di costa”. Per questo, nella regione, Mosca “non vuole la Nato, né l’influenza della Ue che potrebbe arrivare indirettamente dalla posizione della Georgia. La Russia non vuole l’adesione alla Nato, né vede di buon occhio i contatti con l’Unione europea”. E “proprio sulla posizione della Georgia rispetto alle due enclave nel suo territorio, ovvero la Repubblica separatista dell’Abkhazia e l’Ossezia del Sud (filo-russe, ndr), è in atto da molto tempo un braccio di ferro” tra i due Stati.
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