Tripoli, 21 feb. (Adnkronos/Aki/Ign) - Il regime continua a soffocare nel sangue le proteste del popolo libico. La polizia oggi ha compiuto una durissima repressione contro la manifestazione di questo pomeriggio nel centro di Tripoli contro Muammar Gheddafi. Secondo la tv araba 'al-Jazeera', approfittando dell'interruzione delle linee telefoniche in tutto il Paese, la polizia ha sparato contro i manifestanti in piazza, che si ritiene siano almeno un milione.
Non solo. Caccia militari dell'aviazione libica hanno anche eseguito dei raid contro i manifestanti. I morti sarebbero 250 secondo quanto riferiscono testimoni citati da 'al-Jazeera'. "Ho assistito a un attacco aereo barbaro - ha affermato un testimone - ho visto bambini piagere da soli al centro della strada mentre avvenivano i raid".
Da ore circola la notizia dell'uso dei caccia militari per reprimere i manifestanti a Tripoli. Secondo la pagina 'Facebook' del sito 'al-Manaralink.com, molto usato per seguire le proteste in corso nel paese e legato ai gruppi di opposizione, "circolano notizie secondo le quali i due caccia che hanno bombardato oggi Tripoli non sono libici bensì italiani.
In precedenza nella capitale i manifestanti hanno dato alle fiamme la sede centrale del governo a Tripoli e altre sedi istituzionali. Anche la tv di Stato e diverse stazioni di polizia sono state prese di mira e incendiate. Secondo un testimone contattato da 'al-Jazeera' sono andate in fiamme anche le sedi governative che si trovano nella piazza 'al-Shuhada' della capitale.
Seifulislam Gheddafi, figlio del Colonnello, ha formato una commissione d'inchiesta sulle violenze in corso in Libia. Lo ha annunciato la tv di Stato libica con un banner apparso sullo schermo.
Continua ...
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