giovedì 31 marzo 2011

Berlusconi lunedì in Tunisia A Lampedusa 22 mila arrivi Solo 2 mila sono profughi Italia-Francia: alta tensione

Regioni sul piede di guerra: dopo le dimissioni di Mantovano per i troppi ospiti in Puglia, rivolta a Coltano (Pisa). Parigi respinge i clandestini a Ventimiglia dove la situazione è drammatica. Il sindaco: "Qui è come a Lampedusa".

Roma, 31 marzo 2011 - Lampedusa comincia a svuotarsi, ma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ammonisce: il governo tunisino non sta mettendo in atto gli accordi sull’immigrazione stipulati con l’Italia, e ancora: ci sono 5 mila cittadini tunisini che non sono "particolarmente accettabili" da parte dell’Italia e, quindi, vanno rimpatriati.

D’accordo il ministro dell’Interno Roberto Maroni, secondo cui l’emergenza immigrati si risolve "solo se e quando la Tunisia blocca le sue coste e si riprende i clandestini che sono usciti, confido che le autorità tunisine rispettino gli accordi. Il che al momento non è avvenuto". Maroni ha aggiunto di aver chiesto "a Berlusconi di sollecitare il primo ministro tunisino, se necessario andando anche a Tunisi". Cosa che il premier farà: l'appuntamento è per lunedì prossimo, 4 aprile.

Secondo l’Ue per procedere al rimpatrio degli immigrati clandestini è necessario l’accordo con i Paesi d’origine, lo ha ribadito il portavoce della commissaria Ue agli Affari interni, Cecilia Malmstrom: "Bisogna distinguere fra i rifugiati che hanno diritto alla protezione internazionale e quelli che invece sono immigrati irregolari senza titoli per restare in Europa". Sinora, a Lampedusa si sono registrati complessivamente 22 mila arrivi, ma soltanto 2 mila sono profughi: gli altri sono tutti clandestini

Intanto, i 50mila profughi previsti saranno equamente distribuiti nel territorio nazionale in ciascuna regione, escluso l’Abruzzo. Al termine del Consiglio dei Ministri di oggi il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha annunciato di aver messo "a disposizione del ministero dell’Interno altri sette siti solo al Nord" per l’accoglienza di immigrati.

Dal canto suo Maroni ha sottolineato che "in tempi rapidi prevediamo la realizzazione di altri siti capaci di accogliere, qualora ce ne fosse bisogno, altri diecimila immigrati". Ma si apre un fronte con le Regioni sugli irregolari: per il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, i governatori "non hanno condiviso la questione delle tendopoli per gli immigrati irregolari. Si è trattato di una iniziativa unilaterale del governo". Domani mattina alle 9 a Palazzo Chigi è in programma la cabina di regia fra Governo ed enti locali.

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