I No Tav della Val di Susa stanno facendo un favore – un gran favore – a tutt’Italia. Ora si parla di aprire urgentemente il cantiere della linea ferroviaria Torino-Lione per non perdere i fondi europei, e trovo scandaloso che maggiori media e istituzioni varie descrivano il movimento come un frutto della sindrome Nimby (not in my back yard, ovvero: la linea ferroviaria fatela pure, ma lontano da casa mia), o come figlio di un irragionevole quanto bucolico “come era verde la mia valle”.
La Val di Susa è bruttissima, parola di torinese, e infatti i valsusini non difendono un presunto paesaggio incontaminato. Si battono contro il peccato originale della Tav Torino-Lione, cioè contro il fatto che è assolutamente inutile e che secondo i più aggiornati calcoli costerà, per la sola parte di competenza italiana, 15-20 miliardi di euro. Il triplo di quell’altra assurda inutilità chiamata ponte di Messina.
Vi sento già obiettare: ah, ma ci sono i fondi europei! Non fatemi ridere. L’Italia, per ricevere 6 milioni e rotti di finanziamenti Ue, ne estrarrà 25 volte tanti dalle nostre tasche.
Soldi che – soprattutto in tempi di crisi – potrebbero essere spesi molto meglio. Asili nido, scuole, ospedali… Qualcuno vuole continuare l’elenco?
Dicevo che il treno superveloce Torino-Lione è inutile. Infatti esiste già la linea ferroviaria del traforo del Frejus che collega Torino alla Francia passando dal la Val di Susa.
Continua ...
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