mercoledì 16 febbraio 2011

Berlusconi, l’F.B.I e Martin Luther King

La politica tra pubblico e privato.

Berlusconi, l'F.B.I e Martin Luther King

Quando Martin Luther King lottava in America per affermare i diritti dei cittadini di colore, Silvio Berlusconi aveva venticinque anni e costruiva palazzi a Milano per quartieri da mille abitanti. I due certamente non si conoscevano, ma già allora c’era qualcosa che li univa: la passione per le donne. Senza alcuna differenza tra prostitute o consenzienti, per entrambi tutto era lecito.

Era il 1961 e King era un pastore americano di colore, cultore della Bibbia e predicatore del verbo di Dio. La sua battaglia civile per l’affermazione dei diritti dei neri d’America stava riscuotendo grande favore sia nella popolazione, sia nel mondo dei media americani. Un suo presunto coinvolgimento in storie di sesso a pagamento sarebbe stato un inconveniente non da poco agli occhi dell’opinione pubblica. Una sicura perdita di credibilità che si sarebbe ripercossa senza appello sulle sue battaglie civili. Eppure la vita disordinata di King non era un mistero. Le sue frequentazioni poco commendevoli con prostitute e i suoi continui adulteri (era sposato), erano ripetuti. E i suoi detrattori, a partire dalla Polizia americana per arrivare ai Repubblicani al governo fino al 1964, non aspettavano altro.

Uno scandalo di stampo morale per sbugiardare il predicatore evangelico, che osa sfidare lo status quo proponendo stessi diritti per bianchi e neri. Così l’F.B.I. comincia a pedinare Martin Luther King e costruisce un dossier con foto, intercettazioni ambientali, dettagli scabrosi e pagine fitte di dati, orari e spostamenti. Si serve di prostitute ingaggiate e pagate per incastrare il pastore. E, last but not least, cerca di “passare” tutto il materiale ai principali quotidiani e periodici del Paese. Martin Luther King tradiva ripetutamente la moglie. Citava la Bibbia, ma frequentava prostitute. Le notizie erano tutte vere e col timbro dell’autorità (l’F.B.I.). Newsweek, New York Times e Los Angeles Times avevano per le mani uno scoop clamoroso. Eppure tutti i giornali rifiutarono le carte. Il dossier non venne pubblicato da nessuno.

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http://www.agoravox.it/Berlusconi-l-F-B-I-e-Martin-Luther.html

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