Come si conviene a ogni pagliaccio che si rispetti, anche perBerlusconi è arrivato il momento di lavarsi via il cerone dal viso, levarsi il naso rosso e appendere gli scarponi di gomma al chiodo. Le regole del palcoscenico non valgono nella vita reale: quando cala il sipario, il pagliaccio toglie il trucco e torna alla sua faccia naturale. Se ancora ne ha una.
Il gip Cristina Di Censo ha rinviato a giudizio immediato Silvio Berlusconi e la prima udienza dovrebbe aver luogo il 6 aprile. La linea difensiva del Cavaliere, al di là delle varie leggi sconquassa-processi che il Parlamento tenterà di approvare, si incentrerà principalmente su un punto: lapresunta incompetenza della magistratura ordinaria a giudicare Berlusconi, e il trasferimento degli atti al Tribunale dei Ministri. Il perché è facilmente intuibile. Nel caso in cui il giudizio fosse ritenuto competenza del TdM, il Parlamento dovrà autorizzare i giudici a procedere nei confronti dell’imputato. E il Parlamento, di questo si può esserne certi, negherà l’autorizzazione.
La competenza del Collegio ministeriale interviene laddove si ravvisi che il reato integrato dal Premier sia stato commesso nell’esercizio delle sue funzioni. Il nodo della faccenda è tutto qui. Affinché il reato commesso rientri nell’esercizio delle funzioni di presidente del Consiglio, è assolutamente necessario dimostrare che Berlusconi era realmente convinto che Ruby fosse la nipote di Mubarak, quando fece la famosa telefonata in questura. Solo così infatti la concussione sarebbe stata integrata per scongiurare una presunta crisi internazionale tra Italia ed Egitto. Insomma, la Corte Costituzionale, che giudica di chi sia la competenza, dovrebbe bersi la balla che Ruby, prostituta minorenne marocchina, sia stata davvero conosciuta dal nostro B. in qualità di nipote dell’ex dittatore egiziano. E passi.
Continua ...
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