martedì 19 aprile 2011

“Giudici come le Br”: quando lo diceva Silvio andava bene?

La dissociazione da Roberto Lassini è solo di facciata. Anche perchè, commenti affini li ha fatti lo stesso Cavaliere, in passato.

E’ arrivata la dissociazione ufficiale dei vertici del PdL da Roberto Lassini, il promotore dell’Associazione per la Difesa della Democrazia che ha stampato i manifesti che hanno tappezzato Milano di rosso: il rosso di quelle Brigate che i manifesti di Lassini paragonavano ai Pubblici Ministeri della procura del capoluogo lombardo. “Via le BR dalle procure”, era uno degli slogan scelti dal misterioso imbrattamuri, e neanche uno dei più teneri.

MANIFESTI – I manifesti sono arrivati fino nelle stanze del Quirinale, dove Giorgio Napolitano, presidente della Repubblica, ha giudicato che forse non era il caso di uscirsene in questa maniera. E’ arrivata anche la dissociazione del sindaco di Milano, Letizia Moratti, che si ricandida ancora per il centrodestra e che ha detto, seccamente, o lui o me. Ovviamente, la scelta è stata in favore della Moratti, e anche Silvio Berlusconi si è dovuto accodare. Ma un retroscena appena uscito ci fa capire che ciò che pensa davvero è un po’ diverso.

Ufficialmente i manifesti che accomunano i pm ai brigatisti vanno condannati e il responsabile, Roberto Lassini, deve dimettersi. Ma, in privato, Silvio Berlusconi non nasconde con alcuni interlocutori che l’iniziativa politicamente è giusta, perchè va al nocciolo della questione, e cioè ci sono magistrati e, in particolare, pubblici ministeri, che fanno della giustizia un uso improprio, sono politicizzati e hanno come unico scopo quello di farmi fuori. Il premier pare inoltre riconoscersi anche personalmente in una vicenda giudiziaria come quella di Lassini. Riferiscono fonti parlamentari del Pdl che il premier non avrebbe accolto positivamente l’affissione dei manifesti sui muri di Milano, proprio a ridosso di un voto considerato delicato e che potrebbe assumere una valenza nazionale. Ma, nei suoi ragionamenti, il capo del Governo avrebbe condiviso il senso di quei manifesti, ossia la denuncia di procure che non risparmiano colpi al governo e al presidente del Consiglio, e che sono pronte a ricorrere all’arma giudiziaria pur di raggiungere il loro obiettivo. Del resto, viene fatto osservare dalle stesse fonti, è stato lo stesso premier, una decina di giorni fa, in una riunione, a denunciare il ‘brigatismo giudiziariò messo in atto nei suoi confronti da parte di una certa magistratura.

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http://www.giornalettismo.com/archives/122050/giudici-come-le-br-quando-lo-diceva-silvio-andava-bene/

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