domenica 29 maggio 2011

"Solidarnosc come piazza Tahrir"

Il leader Usa: «Polonia esempio per i popoli arabi». Monito a Lukashenko: rischia nuove sanzioni

È la Polonia l’esempio di transizione democratica da cui i popoli arabi possono trarre ispirazione». Nell'ultima tappa del viaggio europeo, il presidente americano Barack Obama incontra i veterani del movimento sindacale Solidarnosc che diede inizio al crollo del comunismo nell'Est per discutere con loro «gli insegnamenti da trarre per le rivolte arabe». Una ventina di ex sindacalisti protagonisti della sfida all'Impero sovietico sono appena tornati da un viaggio in Tunisia, dove le rivolte hanno avuto inizio, e Obama fa domande a raffica, vuole conoscere le loro impressioni, sentire i suggerimenti. Ciò che più lo colpisce è quanto afferma uno degli ex collaboratori di Lech Walesa divenuto presidente del Senato: «Nella mia vita ho assistito a tre grandi transizioni democratiche in America Latina, nell'Est e nel mondo arabo, ovunque l'entusiasmo si è rivelato indispensabile». Il paragone fra le folle di Solidarnosc e gli egiziani in Piazza Tahrir non potrebbe essere più evidente.
Quando Obama incontra il premier polacco Donald Tusk la riflessione si indirizza verso la «coincidenza» fra «l’entusiasmo per la libertà dei popoli dell'Est» e «l’entusiasmo» dell'America nel sostenerli. «Ancora una volta l'America sostiene democrazia, libertà e rispetto dei diritti fondamentali dell’individuo» dice Obama, precisando però che «non siamo noi da fuori a dover imporre soluzioni» perché «la parte più importante della trasformazione deve avvenire dal di dentro» grazie alla «creazione di istituzioni per difendere libertà di espressione e di stampa, per edificare lo Stato di diritto». È questo il motivo per cui Obama vede nel «successo della rivoluzione pacifica polacca» il modello per i popoli arabi protagonisti delle insurrezioni dalla Libia al Bahrein. Tusk commenta: «Per farcela sono stati indispensabili anche i vostri soldi» e Obama assicura che è pronto a «investire nella libertà» nonostante «i limiti imposti da restrizioni di bilancio, crisi economica e peso del debito perché è un nostro interesse nazionale, garantisce la sicurezza dell'America».
Continua ...

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