lunedì 31 maggio 2010

Con il Quirinale tratta Gianni Letta - Tremonti isolato resta a bordo campo

L'ira di Berlusconi: "Quante proteste per colpa di Giulio". No ai tagli che colpiscono la memoria del Paese e la memoria repubblicana. Da Palazzo Chigi e dal Colle contatti solo con tecnici del Tesoro, non con il ministro.
ROMA - "Adesso basta, la partita la gestiamo noi". È metà pomeriggio quando il presidente del Consiglio Berlusconi lascia Villa Certosa prima di volare verso Arcore. Il Quirinale incalza, chiede chiarimenti, correttivi, sebbene non per iscritto. E il mandato che il premier conferisce al telefono a Gianni Letta sa di esautorazione del ministro dell'Economia Tremonti, finora regista unico della manovra da quasi 25 miliardi di euro. Per tutta la giornata, d'altronde, i contatti dell'ufficio giuridico del Colle vengono tenuti direttamente con Palazzo Chigi, con lo stesso Letta e con i tecnici del ministero di via XX Settembre. Non con il ministro, però. Lavorio di limatura, ma anche di riscrittura concordata di parti del testo, andato avanti fino a tardi. Finché in serata il governo non ha inviato la manovra rivista e corretta secondo le indicazioni della Presidenza della Repubblica. Troppo tardi, tuttavia, per consentire al Quirinale un ultimo ma necessario controllo del testo che Napolitano effettuerà stamattina, prima di firmarlo e consentirne la pubblicazione in Gazzetta.
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http://www.repubblica.it/politica/2010/05/31/news/quirinale_letta-4453269/

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