mercoledì 23 febbraio 2011

Delirio di Gheddafi in tv:"Non abbandono, morirò da martire"

Il rais accus l'Italia:"Hanno dato i razzi ai bambini"

Delirio di Gheddafi in tv:'Non abbandono, morirò da martire'

22/02/2011, ore 20:34 -

TRIPOLI - Dopo oltre 1000 morti e circa 5000 feriti, praticamente tutto il mondo espressosi in aperte condanne alla gestione sanguinaria ed autoritaria della rivolta, daMuhammar Gheddafi ci si aspettava un discorso che lasciasse trasparire un briciolo di lucidità e buon senso. In diretta televisiva, invece, il colonnello-dittatore si è lasciato andare ad un vero e proprio delirio:"Non ho intenzione di lasciare la guida del Paese", ha assicurato, precisando di avere la ferma intenzione di rimanere "a capo della rivoluzione fino alla morte, morirò come un martire, come mio nonno". Poi le pesanti accuse rivolte ai paesi europei ed in particolare all'Italia; colpevole di aver "dato le armi ai ragazzini" e di averli "drogati" con l'aiuto degli States. Dopo aver precisato che il potere "è sempre rimasto al popolo" e negato di aver usato la violenza contro i contestatori, il rais ha però avvertito che l'uso della forza sarà presto adoperato e, rivolgendosi ai suoi fedelissimi, ha lanciato un preciso ordine:"Andate ad attaccare questi ratti" (il riferimento è ai ragazzini di Bengasi ai quali Italia e Usa avrebbero "fornito dei razzi" ndr). Gheddafi ha continuato il suo monologo invitando la polizia a "schiacciare la rivolta" ed apparendo piuttosto turbato e colmo d'ira. Nei pochi minuti di discorso, dunque, il leader libico ha apertamente attaccato la fin'ora molto remissiva Italia; dimostrando la totale inutilità della politica diplomatica cauta, "rispettosa" e non interventista scrupolosamente seguita dal ministro degli Esteri Franco Frattini e dagli ogani d'informazione controllati dal premier. Intanto, secondo diverse fonti giornalistiche autorevoli, sono circa 10 le città finite in mano agli anti-governativi. I bombardamenti continui dell'esercito hanno anche distrutto la pista di atterragio dell'aeroporto di Bengasi; dove partenze ed atterragi sono stati sospesi. Ma la follia del colonnello sembra aver allontanato anche alcuni suoi fedelissimi; con molti uomini a lui vicini che hanno abbandonato le rispettive cariche politiche e militari nelle ultime ore. Del resto, il minaccioso discorso televisivo da poco conclusosi, non lasciava spazio ad interpretazioni pacifiste:"Chi attacca e viola la costituzione verrà punito. Quelli che vogliono cambiare, devono morire. Quelli che usano armi, devono essere giustiziati. Chi attacca un comando militare, deve essere punito con l'impiccagione. Chi esegue atti allo scopo di fare una guerra civile, verrà punito con l'impiccagione".
Continua ...

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