mercoledì 23 febbraio 2011

Tra i disperati in fuga dall'inferno "I soldati sparavano sui civili"

In migliaia varcano la frontiera tra Libia e Tunisia. Centinaia di immigrati al confine: "Situazione terribile, gli uomini di Gheddafi seminano il terrore"

dal nostro inviato GIAMPAOLO CADALANU
RAS AJDIR (confine tra Tunisia e Libia) - Non basta l'abbraccio dei compatrioti per i tunisini in fuga, non basta l'accoglienza della gente di Ben Guerdane. Non basta per togliere l'angoscia dal viso degli algerini, dei turchi usciti dalla Libia. Sono al sicuro, al di là del confine, ma ancora non si permettono un sospiro di sollievo. "È il terrore. Il terrore", dice Hassan, senza trovare il coraggio per descrivere ciò che ha visto.
Il posto di frontiera di Ras Ajdir, a pochi passi dal mare, è uno dei più frequentati dai 50mila tunisini che hanno trovato lavoro nella ricca economia libica. Ma adesso che il sogno di un futuro sta diventando un incubo, migliaia di operai, pizzaioli, manovali tornano in patria d'urgenza. Nella giornata di ieri sono stati dai 2 ai 3mila: è l'avanguardia di un esodo che si annuncia massiccio. Vengono soprattutto dalla regione di Tripoli. Chi non ha un'auto si fa accompagnare fino al confine in taxi o in autobus, poi trascina la valigia per un chilometro fra le pozzanghere e l'asfalto sbrecciato del posto di controllo. Solo quando sente l'accento della sua gente, capisce di essere fra amici. "Benvenuti, benvenuti in Tunisia. Prendete, questo è offerto dalla popolazione di Ben Guerdane, prego, prego, prendete". La prima assistenza è fatta di baguette con marmellata oppure con tonno e pasta di peperoncino piccante, bottiglie di latte, merendine, vasetti di yogurt, oltre a una distesa di bottiglie d'acqua. I fuggiaschi si accalcano, in attesa di partire verso il piccolo centro vicino alla frontiera.
Continua ...

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