Roma, 22 feb. (Adnkronos/Aki/Ign) - C'è il rischio che dopo la crisi libica, possano arrivare in Italia tra i 200 e i 300 mila immigrati. Sarebbe stata questa la valutazione fatta durante il vertice di governo, in corso a palazzo Chigi sulla crisi del Maghreb. Lo riferiscono fonti ministeriali.
Sulla possibilità di un'ondata di clandestini, si era già espresso il ministro delle Riforme Umberto Bossi: ''Intanto non sono arrivati, speriamo che non arrivino. Se arrivano li manderemo in Francia e Germania''.
Sulla situazione di instabilità che sta interessando i Paesi dell'area del Mediterraneo e i relativi riflessi sull'immigrazione verso l'Italia e l'Europa,mercoledì si svolgerà a Roma una riunione dei ministri dell'Interno di Italia, Cipro, Francia, Grecia, Malta e Spagna. La riunione, voluta dal ministro Maroni, è finalizzata a sostenere la posizione espressa dall'Italia in seno all'Unione Europea e affermare una linea comune in vista del Consiglio Giustizia Affari Interni in programma il giorno successivo a Bruxelles.
Nel frattempo, il portavoce della commissaria europea agli Affari interni Cecilia Malmstroem fa sapere che, qualora ve ne fosse bisogno, la missione Frontex dispiegata due giorni fa a Lampedusa "può essere ampliata in termini di risorse umane e tecniche". Per il momento, ha poi riferito Michele Cercone "non abbiamo informazioni su arrivi a Lampedusa dalla Libia".
Dalla Caritas si avverte però circa il possibile afflusso di profughi dalla Libia. ''Non bisogna essere allarmisti né riduzionisti, tuttavia quello che si teme ora è un grande afflusso di profughi che potrebbero arrivare nei prossimi giorni dalla Libia'', ha detto il responsabile nazionale immigrazione della Caritas Oliviero Forti all'ADNKRONOS.
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