giovedì 24 febbraio 2011

Libia: 'caschi gialli', i mercenari africani di Gheddafi, violentano donne, sgozzano uomini e bruciano vivi i civili

Libia: 'caschi gialli', i mercenari africani di Gheddafi, violentano donne, sgozzano uomini e bruciano vivi i civili

TRIPOLI - Continuano le rivolte antiregime in Libia. Assoldano mercenari africani che indossano 'caschi gialli'. Sono pagati 12mila dollari per ogni persona uccisa..

A seminare il terrore tra la gente in queste ultime ore a Tripoli sono le 'squadre della morte: uomini assoldati dagli stessi militari, su ordine del governo, che girano in strada con caschi e vestiti gialli. Hanno il compito di reprimere le proteste e lo fanno entrando nelle abitazioni, dove seminano il panico, picchiano gli uomini e violentano le donne, sgozzano teste e e bruciano vivi i civili". A riferirlo sono stati i testimoni locali citati dalle agenzie di stampa e le organizzazioni per i diritti umani. "Sono diverse - aggiungono - le testimonianze di donne che riferiscono degli stupri".

Alcuni testimoni hanno inoltre dichiarato che i membri di questo esercito irregolare vengono pagati mille dollari al giorno - un'altra versione parla di 12mila dollari per ogni civile ucciso. Altri riferiscono che i mercenari ricevono 500 dollari al giorno oppure hanno contratti da 18mila dollari.

I mercenari affiancarono le truppe libiche anche in guerra, ma non riuscirono a impedire nel 1987 la disfatta delle forze di Tripoli in Ciad dove abbandonarono nel deserto 7.500 caduti e un miliardo e mezzo di dollari di equipaggiamenti.

Non è neppure la prima volta che Gheddafi impiega milizie mercenarie per piegare le rivolte interne. Alla fine degli anni 90 le repressioni degli indipendentisti della Cirenaica e l'assalto alla roccaforte dei ribelli del Gruppo militante islamico libico sulle colline del Gebel el-Akhdar vennero affidate a un migliaio di mercenari serbi, professionisti della controguerriglia reduci della guerra etnica in Bosnia.

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