Il regime ordina ai capi della rivolta di deporre le armi
TRIPOLI (LIBIA) - Continuano a giungere dalla Libia notizie sempre più tragiche. Secondo quanto riferito da Al Arabiya, poi confermato dall'Ansa, aerei libici stanno bombardando la città di Zawia, 30 chilometri ad est di Tripoli. "Ci stanno massacrando", avrebbe detto un testimone al giornalista dell'Ansa. Intanto il leader libico Muhammar Gheddafi non intende cedere: lo dimostrerebbe il fatto che, secondo il New York Times, nella capitale libica stanno affluendo sia gli eserciti personali dei figli di Gheddafi, sia truppe di mercenari, addestrate e che hanno già combattutto in Sudan. Sono probabilmente le ultime carte che ha a disposizione il leader libico, per soffocare nel sangue la rivolta. E a Tripoli sono stati istituiti decine e decine di posti di blocco, che non si limitano a chiedere documenti, ma impongono di dimostrare di essere fedeli al leader libico.
Contemporaneamente un comunicato, diffuso dalla TV di Stato, invita i rivoltosi a deporre le armi e a fare delazione contro i compagni: "Chi depone le armi e dà prova di pentimento sarà esente dall'essere perseguito legalmente. Il Comitato si appella ai cittadini affinchè collaborino, e forniscano informazioni sul conto di coloro che si sono messi alla testa dei giovani, o che li hanno provvisti di denaro, equipaggiamento, oppure di sostanze tossiche e di pillole allucinogene, Una lucrosa ricompensa monetaria sarà elargita a chiunque dia il proprio contributo, o comunichi informazioni su tali individui". Da notare come si insista sul denaro e sulle droghe, in conformità con quanto dichiarato dal leader in TV, di agitatori provenienti dall'estero e che hanno imbottito di droghe i giovani libici.
In TV si è mostrata anche Aisha Gheddafi, figlia di Muhammar, che ha negato il fatto di aver tentato ieri di raggiungere Malta con un aereo: "Dico ai libici che amo e che mi amano, che io resisto davanti a questa casa distrutta (la dichiarazione è stata resa davanti alla residenza distrutta nel 1986 da un bombradamento aereo americano, ndr). I libici che mi conoscono sanno bene che io resterò qui come ambasciatrice di buona volontà del popolo libico".
Nella rivolta libica cerca di intromettersi anche al Qaeda, dichiarandosi disponibile ad appoggiare i rivoltosi; ma la rabbia popolare è difficile che possa saldarsi col fanatismo dell'organizzazione terroristica
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