Perquisizioni all'alba. Il capo è il ticinese Frey
MILANO - Gli Anonymous non sono più «anonymous», almeno in Italia. Con una raffica di perquisizioni che si sono svolte questa mattina all'alba, la Polizia informatica guidata da Antonio Apruzzese ha concluso la fase delle indagini sugli attacchi orchestrati dal gruppo di hacker negli ultimi mesi.
IL CAPO DEL GRUPPO - Il Cnaipicdella PolCom avrebbe individuato anche il promotore del gruppo che, da quanto si apprende, è un italiano di 26 anni che vive in Canton Ticino e il cui cognome, Frey, era anche il nickname usato nelle incursioni informatiche. La PolCom é entrata nella sua abitazione all'alba per perquisire le macchine da cui sono stati gestiti gli attacchi. Insieme a lui altri 36 indagati hanno ricevuto la visita della Polizia nel quadro dell'operazione «Secure Italy». Nel gruppo operano anche dei minorenni. Da gennaio fino a poche ore fa gli attacchi dimostrativi del ramo italiano di Anonymous avevano colpito sia i siti di aziende come Eni, Finmeccanica, Poste e Unicredit, sia quelli istituzionali come Senato, Camera dei Deputati, Palazzo Chigi e AgCom, tutti obiettivi scelti in seguito a fatti di cronaca o decisioni relative alla Rete. La scelta dei target avverrebbe con una votazione che interessa anche il network internazionale di Anonymous.
Continua ...
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