martedì 5 luglio 2011

Manovra finanziaria: per la Scuola ancora tagli


Anche se la Scuola non ha più lacrime per piangere viene colpita lo stesso dalle lame della manovra economica. Ancora una volta si tolgono punti alla qualità del servizio.
Sembra che accanirsi sui più deboli sia la prerogativa degli interventi di chi gestisce la finanza pubblica negli ultimi anni. Nel testo della manovra economica presentato al Quirinale per recuperare 44/47 miliardi di euro, la Scuola è chiamata a contribuire, ancora una volta, in modo pesante. Ed ancora una volta si individuano i punti più sensibili, quelli più esposti, quelli per i quali le donne e gli uomini della Scuola hanno investito maggiormente in termini di energie, aspettative, impegno. Il Ministro di viale Trastevere aveva assicurato, non più tardi di tre giorni fa, che per la scuola non erano stati previsti tagli. Invece si va a colpire sulle risorse del personale da destinare all'handicap.
Le espressioni usate nel testo probabilmente sono apparse all'on. Maria Stella Gelmini come incapaci di produrre effetti negativi. Ma affermare che "L'organico dei posti di sostegno è determinato secondo quanto previsto dai commi 413 e 414 della Legge 24 dicembre 2007, n° 244" (Finanziaria 2008) significa una cosa sola: meno personale. I due commi in questione non fanno altro che scollegare la determinazione del numero degli insegnanti di sostegno dalle reali necessità delle scuole. Infatti si stabilisce che gli insegnanti specializzati non siano più del 25% del numero delle classi (uno su quattro) e non più del 70% dei posti di sostegno comunque attivati nell'anno scolastico 2006/2007. Come dire, in buona sostanza, che il numero degli alunni certificati presenti nelle scuole, le situazioni di gravità, i progetti costruiti per raggiungere gli obiettivi stabiliti devono lasciare il passo ai numeri, aprioristicamente programmati, della finanza. E pensare che su questo tema, partendo proprio dai due commi descritti dell'art. 2 della Legge 244/2007, si era espressa anche la Corte Costituzionale con la Sentenza n°80 del 2010, dichiarando l'incostituzionalità di una programmazione dei posti di sostegno operata in modo avulso dalla realtà.
Continua ...

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