venerdì 18 marzo 2011

Tripoli annuncia il cessate il fuoco Ma i piani per l'attacco non si fermano

Gli insorti:«Lo stop ai combattimenti è solo un bluff». Consultazioni e vertici: Francia, Gb e Nato pronte ai raid.

MILANO - Dopo la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu, il confronto tra la comunità internazionale e la Libia sta arrivando rapidamente a un punto di non ritorno. Spinti dalla posizione francese (proprio la Francia ha presentato la risoluzione votata in Consiglio di sicurezza) i Paesi chiamati ad applicare direttamente esprimono una posizione che non lascia margini a vie di fuga o mediazioni. se dalla Libia arriva una disponibilità al cessate il fuoco, la risposta sembra per ora quella di ignorare tale disponibilità, non credendo ad affermazioni che s'intendono come un tentativo di prendere tempo da parte del regime di Gheddafi. Di fatto, è scattato un conto alla rovescia per un vero e proprio intervento militare in Libia che, escludendo soltanto una forza di occupazione di terra, lascia aperta ogni altra ipotesi. E da oggi si sa che anche l'Italia farà parte della forza militare in campo con una partecipazione diretta, non soltanto, come appariva fino a ieri, attraverso l'uso delle basi. Insomma, forze aeree italiane saranno impegnate sul campo, quanto meno per l'applicazione della no fly zone. Si cerca di ottenere il massimo consenso sull'operazione che sta per scattare. Per questo sabato è previsto un vertice Unione Europea, Unione Africana e Lega Araba sulla Libia indetto a Parigi dal presidente francese Nicolas Sarkozy

IL GIALLO DEL CESSATE IL FUOCO - La Libia «ha deciso di osservare immediatamente un cessate il fuoco e di mettere fine a tutte le operazioni militari» ha detto il ministro degli Esteri di Gheddafi poco dopo la risoluzione dell'Onu E ha aggiunto che la Libia «è costretta a osservare la risoluzione in quanto paese membro delle Nazioni Unite». Ma la dichiarazione del cessate il fuoco è confutata dal comandante degli insorti libici, Khalifa Heftir. Le parole del ministro, ha detto, sono un «bluff». A Misurata infatti si continuerebbe a combattere. Alle notizie contrarie, il governo di Tripoli ha replicato ribadendo che sta già rispettando il cessate il fuoco e ha chiesto a Turchia e Malta di verificare.

Continua ...

http://www.corriere.it/esteri/11_marzo_18/basi-aeree-italia-crisi-libica_46cf014c-5128-11e0-b0a4-77b20470b36e.shtml

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