domenica 10 luglio 2011

Debito Usa, rischio default L'Fmi: in pericolo la stabilità globale


I repubblicani criticano il piano di Obama per ridurre il deficit: "Aumenteranno le tasse". Oggi vertice decisivo alla Casa Bianca. Lagarde (Fmi): "Il mancato accordo sarebbe uno shock mondiale, con conseguenze drammatiche". Geithner (Tesoro): "Obama fiducioso di raggiungere un'intesa col Congresso entro il 2 agosto"

WASHINGTON -  Lo 'speaker' della Camera dei Rappresentanti Usa, John Boehner, ha abbandonato i negoziati per arrivare a un accordo complessivo su una drastica riduzione del debito, sostenendo che l'unica soluzione politicamente realistica per evitare il 'default' è quello di procedere ai tagli.

A meno di 24 ore dall'inizio del vertice previsto per oggi alla Casa Bianca sulla questione del debito - vertice che si terrà comunque, precisa l'Amministrazione - Boehner ha spiegato che il piano di Obama per arrivare a risparmiare oltre 4mila miliardi di dollari nei prossimi dieci anni non può funzionare se viene accompagnato da nuovi e significativi prelievi fiscali (800 miliardi in più, provenienti in larga misura dalla cancellazione dei tagli per le fasce più alte di reddito introdotti da Bush e rinnovati lo scorso anno da Obama, secondo le richieste dei democratici).

"Malgrado i sinceri sforzi intrapresi per arrivare a una posizione comune, la Casa Bianca non intende perseguire un accordo per una maggiore riduzione del debito senza aumenti delle tasse", ha dichiarato lo 'speaker' in un comunicato. "Il miglior approccio è quello di concentrarci sulla definizione di misure di minor impatto basate sui tagli identificati nei negoziati guidati da Biden, che vanno ancora incontro alla nostra richiesta di riforme sulla spesa e che tagliano più di aumenti del tetto del debito", ha aggiunto Boehner. I repubblicani impegnati in queste trattative avevano chiesto una drastica riduzione di programmi di welfare come Medicare e la Social Security, passi che Obama sarebbe stato anche disposto a considerare in cambio tuttavia degli aumenti dei prelievi fiscali.

E sulla questione interviene anche il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde: un mancato accordo sull'aumento del tetto del debito e un default degli Stati Uniti sarebbe uno "shock" e metterebbe a rischio la stabilità economica globale.

Gli Stati Uniti non faranno default, che si tradurrebbe in "danni catastrofici". Lo afferma in un'intervista a Nbc, il segretario al Tesoro, Timothy Geithner, sottolineando che il presidente Barack Obama lavora a un accordo più ampio possibile per la riduzione del deficit e del debito. Geithner si dice fiducioso su un'azione del Congresso. Un accordo sul debito, quindi, ci sarà, ma la domanda è se l'accordo sarà buono per l'economia, dice Geithner, sottolineando che i leader del Congresso capiscono i rischi di un default. "Le negoziazioni non possono continuare fino al 2 agosto, non c'è alcun modo per concedere al Congresso più tempo per agire" ha concluso Geithner.

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