domenica 10 luglio 2011

Quella telefonata in extremis tra governatore e premier per frenare insieme l’assalto


Via Nazionale:”Non potevamo non reagire”.  Così è maturata l´idea del governatore di una inusuale dichiarazione
Segnali positivi dalla Commissione Ue: garantiti anche i 15 miliardi non inclusi nel decreto
ROMA – «Quando le banche sono attaccate con questa determinazione non si può non intervenire». Certo che no: la Banca d´Italia tra i suoi compiti ha proprio quello di vigilare sugli intermediari bancari e finanziari. E deve pure supervisionare sul corretto andamento dei mercati, scossi dal rally degli spread – i differenziali di rendimento – tra i bund tedeschi e i titoli italiani. Troppe pressioni sull´Italia. Troppi rumors: quelli politici sulla tenuta del governo e sulle possibili dimissioni del ministro dell´Economia, uniti ai timori sulla manovra e sulla presunta non-solidità delle banche.
Ecco, è in questo clima che Mario Draghi matura l´idea di rilasciare una dichiarazione forte, capace di arginare la frana. Il governatore è diretto in Provenza mentre le quotazioni s´infrangono. Di lì si tiene in stretto contatto con le strutture di via Nazionale, che gli forniscono gli andamenti di titoli e spread, minuto per minuto.
E, soprattutto, viene attivata una linea di reciproca informazione con palazzo Chigi: telefonate, messaggi. La situazione è seria: ci vuole una comunicazione esterna «coerente». Bisogna anche cercare di incidere sui motivi di fondo che scatenano la speculazione e scardinarli, per quanto possibile. Almeno quelli di carattere domestico, connessi con le tensioni nel governo e il futuro dei conti pubblici visto che quelli internazionali – la crisi della Grecia, le difficoltà del Portogallo – non possono essere tenuti troppo sotto controllo.
Continua ...

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