domenica 10 luglio 2011

In Israele si prevede uno tsunami


In Israele si prevede uno tsunami
DI NOAM CHOMSKY.
Information Clearing House.
In maggio, in una riunione a porte chiuse di molti uomini d’affari israeliani, Idan Ofer, un magnate di una compagnia, ha avvertito: “Faremo presto la fine del Sud Africa. L’impatto delle sanzioni verrà sentito da tutti in Israele.”

La maggiore preoccupazione dei leader del mondo degli affari era per la sessione dell’Assemblea Generale dell’ONU che si terrà questo settembre, dove l’Autorità Palestinese ha intenzione di chiedere il riconoscimento di uno stato palestinese.
Dan Gillerman, ex ambasciatore d’Israele alle Nazioni Unite, ha avvisato i partecipanti che “la mattina successiva alla già anticipata richiesta del riconoscimento di uno stato palestinese, verrà avviato uno spaventoso processo di sud-africanizzazione”, ossia che Israele diventerebbe uno stato paria, soggetto alle sanzioni internazionali.
In questa e nelle riunioni successive, gli oligarchi hanno spinto il governo per avviare iniziative modellate sulle proposte saudite (Lega Araba) e sul non ufficiale Accordo di Ginevra del 2003, nel quale i negoziatori palestinesi e israeliani dettagliarono la formazione di due stati, ben accolta in quasi tutto il mondo, ma rifiutata da Israele e ignorata da Washington.
In marzo il Ministero della Difesa israeliano, Ehud Barak, ha paragonato l’azione prospettata dall’ONU a uno “tsunami”. La paura è che il mondo condanni Israele non solo per la violazione delle leggi internazionali, ma anche per aver commesso atti criminali in uno stato occupato riconosciuto dalle Nazioni Unite.
Gli Stati Uniti e Israele hanno avviato intense campagne diplomatiche per affrontare lo i>tsunami. Se fallissero nei loro intenti, il riconoscimento di uno stato palestinese sarebbe assai probabile.
Più di cento nazioni hanno già riconosciuto la Palestina. Victor Kattan ha osservato nel American Journal of International Law che il Regno Unito, la Francia e altri stati europei hanno innalzato la Delegazione Generale Palestinese al grado di “missione diplomatica e ambasciata, uno status generalmente riservato solo alle nazioni”.
Continua ...

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