martedì 30 agosto 2011

Stop ai pranzi quasi gratis per i parlamentari siciliani

È una delle misure del pacchetto taglia-costi approvato dal collegio dei questori dell'Assemblea regionale. Gli onorevoli dovranno rinunciare alla tariffa agevolata che, per un menu completo, prevedeva una spesa di soli 9 euro. Ma serve l'ok definitivo del consiglio di presidenza

di EMANUELE LAURIAIn Sicilia niente più sconto al ristorante per i deputati e gli ex parlamentari dell'Assemblea regionale. Gli "onorevoli" (nell'Isola i consiglieri regionali si vantano del titolo dei colleghi di Camera e Senato) pagheranno di tasca propria per pranzare alla buvette. Rinunceranno così alla tariffa agevolata che, per un menu completo, prevedeva una spesa di soli 9 euro. È una delle misure del pacchetto taglia-costi approvato stamattina dal collegio dei questori dell'Ars. Le proposte vanno ora all'esame del consiglio di presidenza, già convocato per il 6 settembre. I questori hanno deciso anche l'abolizione dell'indennità di aggiornamento politico-culturale, assegno di importo sino a 6.500 euro annui finora corrisposto agli ex componenti dell'Ars che non percepiscono il vitalizio. Ne godono ex deputati di diversa estrazione politica, dal coordinatore del Pdl Giuseppe Castiglione all'esponente di Sel Franco Cantafia, dal presidente della Provincia di Trapani Mimmo Turano al sindaco di Acicatena Filippo Drago. Nell'elenco dei beneficiari anche l'ex esponente dell'Udc Antonio Borzacchelli, condannato a dieci anni nell'inchiesta Talpe in procura. La spesa per la concessione di questo bonus, per il 2011, ammonta a 640 mila euro. Il collegio dei questori convocato dal presidente Giovanni Ardizzone dell'Udc (componenti Baldo Gucciardi del Pd e Paolo Ruggirello dell'Mpa) ha proposto inoltre il raddoppio della quota mensile che ogni singolo deputato versa al fondo di solidarietà costituito per coprire la polizza assicurativa e sanitaria degli onorevoli. Per quanto riguarda gli interventi più consistenti, taglio dell'indennità e riduzione del numero dei parlamentari (sono 90), i questori hanno deciso un rinvio, in attesa che Camera e Senato si pronuncino sulla manovra del ministro Tremonti, che contiene i provvedimenti che riguardano i tagli per Consigli regionali delle Regioni a statuto ordinario e speciale. "Ma non c'è dubbio - afferma Gucciardi - che occorra intervenire sul numero dei deputati per ridurlo e dobbiamo farlo con una apposita legge-voto e sui compensi che vanno ridotti".

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