Tale comma sbarrava la strada a un qualsiasi supplente di Palermo che avesse voluto inserirsi in graduatoria a Varese, per il semplice fatto che era nato a Palermo. Ciò ha portato all’imbarazzante sentenza della Consulta, che ha dovuto spiegare alla Gelmini, nell’anno del 150esimo anniversario dell’Unità del nostro paese, che l’Italia è una sola e i titoli di studio hanno lo stesso valore in tutto il territorio nazionale.
Secondo questo decreto di matrice leghista un insegnante che vuole lavorare in un’altra provincia non si inserisce in graduatoria secondo il punteggio maturato, ma si deve “accodare” ai suoi colleghi autoctoni, anche se questi hanno un punteggio inferiore, in barba alla meritocrazia. L’incostituzionalità della norma è lampante, come anche la sua insulsaggine.
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http://informarexresistere.fr/la-gelmini-bocciata-in-legge-dalla-consulta.html
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