Due preferenze e non una sola, ma a patto che la seconda sia di genere diverso dalla prima. Se scegli un candidato, la seconda preferenza deve andare ad una candidata. L’elettore può dare una sola preferenza, naturalmente, se lo vuole, ma se decidere di sfruttare per intero le sue possibilità, deve sapere che non può ignorare l’altro genere. Pari opportunità, quindi.
Questa novità dovrebbe essere contenuta nel pacchetto che propone la riforma della legge elettorale, presentata dai gruppi parlamentari che compongono la maggioranza di governo.
Il disegno di legge è stato esitato dall’apposita commissione legislativa dell’Assemblea regionale siciliana e deve essere esaminato dall’Aula a Sala D’Ercole. Giuseppe Lupo, che ha annunciato questa modifica, crede che si tratti di una svolta epocale. Ed ha ragione di ritenerla tale. Sembra l’uovo di colombo ma può rappresentare davvero uno strumento importante per adeguare la composizione delle assemblee legislative e dei consigli comunali e provinciali alla realtà demografica. La rappresentanza femminile in Italia è assai modesta, il nostro Paese è in coda in Europa, ed in Sicilia è ancora peggio. Le deputate regionali e le consigliere comunali e provinciali costituiscono una nicchia trascurabile dell’ordine del due o tre per cento.
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